Carbonio, un materiale sempre più utilizzato per i telai di biciclette ed ebike.

Anche Thok E-Bikes ha appena presentato la sua nuova endurona full carbon, la Gram. Ma ha seguito strade diverse rispetto ad alcuni marchi concorrenti.

Performance First

“Gram” nel dialetto piemontese significa “cattivo”. Indica risolutezza di carattere, quella rabbia sana che spinge ad ottenere un risultato, a raggiungere un obiettivo. Così è la nuova e-mtb: non importa quanto siano ripide le discese o impervie le salite, la Gram è una bicicletta che promette di affrontare ogni sentiero con decisione.

“Performance First” è lo slogan del produttore piemontese (la sede è ad Alba): per questo il loro primo telaio in carbonio ha richiesto più di 2 anni di progettazione per poter soddisfare tutti i requisiti richiesti dal suo esigente collaudatore, e CEO dell’azienda, Stefano Migliorini.

 

 

Come nasce la nuova Thok Gram

Stefano ci spiega che l’obiettivo era il miglior compromesso fra leggerezza, robustezza e rigidità.

Così ad Alba hanno lavorato su una E-Bike prima di tutto affidabile e prestazionale ma anche più leggera rispetto alle enduro in alluminio della casa che abbiamo testato in passato: la Thok TK01 e la Ducati TK01 RR.

La nuova Thok Gram doveva essere anche affascinante e sinuosa, per colpire l’occhio: così sotto le linee di questa ebike si celano gli studi stilistico della D-Perf di Aldo Drudi, il designer dei più bei caschi della MotoGp e non solo.

Alberto Calosso ci racconta come è nato il telaio della Gram partendo da zero:

Come va la Thok Gram?

Come sempre noi concentriamo le nostre attenzioni più sulle sensazioni di guida che sulla scheda tecnica, che trovate sul sito di Thok E-Bikes e sui tanti articoli dei magazine di settore.

La nostra recensione parte da un’analisi dinamica della Gram senza farsi influenzare troppo dal montaggio e dalle quote ciclistiche: il riding durante il test ci dirà se il mezzo è efficace o no.

I nostri tester sono rider di esperienza, Istruttori e Guide di Mtb ma non sono dei Pro: perché l’analisi deve essere al livello dell’utente medio che difficilmente riuscirà a portare al limite mezzi con queste caratteristiche tecniche.

 

Quanto pesa la Thok Gram?

Sul peso non abbiamo dati certi e ufficiali: si va dai 23 ai 24 kg a seconda della taglia e dei montaggi.

Ma in realtà la nostra domanda è alla ricerca di una risposta molto più semplice: quando la maneggiamo, ci saliamo sopra, la guidiamo, ci sembra una E-Mtb leggera o pesante?

Considerando che è una E-Bike con 170 mm di escursione che deve sopportare un uso gravoso su trail enduristici e magari in bike park, non possiamo aspettarci un fuscello. Ma la prima sensazione è molto positiva, la si solleva facilmente per superare il tronco caduto a causa del vento, in sella la si sente leggera fra le gambe e appena le ruote girano la maneggevolezza è quella di una bike da Trail – All Mountain.

Promossa a pieni voti!

 

Com’è la posizione in sella della Thok Gram?

La scheda tecnica ci dice che il piantone della sella è stato verticalizzato a 78° e che l’angolo di sterzo ha un’apertura di 64°: due dati da valutare in sella.

Appena sali sulla Thok Gram hai l’impressione di essere molto caricato sull’anteriore. È ben visibile il “gradino” nel telaio che abbassa ulteriormente l’attacco manubrio e la prima sensazione è un po’ strana.

Ma appena ci si alza in piedi sui pedali la posizione è quella giusta, caricata sull’anteriore ma non stancante.

Anche i biker del paleolitico, quelli che hanno imparato a raidare in discesa con importanti arretramenti fuori sella, con la Gram si trovano nella posizione giusta.

Grazie all’ampia apertura dell’angolo di sterzo che supporta nelle discese più ripide e impegnative: con la ruota anteriore caricata, la frenata è sempre efficace e sicura.

E non dimentichiamo il telescopico che nelle taglie L e XL è allungato a 170 mm: un ottimo alleato per abbassare ulteriormente la sella in discesa, a vantaggio di una maggiore guidabilità.

In salita, anche quelle più ripide, grazie al tubo sella verticale si ha un appoggio comodo e stabile che evita l’impennamento della ruota anteriore.

 

Come si pedala la Thok Gram?

A chi interessa come si pedala una E-Mtb da Enduro? Tanto c’è il motore!

Vero, ma questo è comunque un parametro da valutare. Un macigno da pedalare a motore spento sarà anche penalizzato quando il motore spinge, sia per la durata della batteria sia per l’efficienza della nostra pedalata nei frangenti in cui il motore spinge meno o si è ad alte velocità.

Il motore Shimano ep8 è un ottimo alleato in tal senso perché annulla quasi completamente il trascinamento, quando è in off o quando si superano i 25 kmh.

Ma anche la scorrevolezza delle ruote, malgrado gli aggressivi Maxiss Assegai, e la posizione in sella di questa nuova Thok, permettono di percorrere i tratti pianeggianti piacevolmente a motore spento.

 

Come va in salita la Thok Gram?

Per raggiungere i trail più divertenti bisogna spesso affrontare salite importanti su terreni tecnici.

Una E-Mtb da Enduro che è pensata soprattutto per la discesa potrebbe rischiare di non supportarci bene in salita.

La Thok Gram monta il motore Shimano ep8, un’unità nota per i suoi pregi di estrema naturalezza nella pedalata, con ampia possibilità di personalizzare il carattere dell’erogazione. Qualcuno sostiene che spinga meno rispetto ad altri motori: non è questa la sede per un confronto, possiamo solo dire che in questi giorni di test il limite siamo sempre stati noi, non il motore. Lui ci avrebbe portato sempre in cima!

L’ep8 richiede una pedalata fluida e veloce per dare il meglio e quindi è importante anche una corretta posizione in sella. Come abbiamo anticipato poco sopra, la verticalizzazione del tubo sella e l’abbassamento dell’attacco manubrio consentono di affrontare le salite più ripide senza che la ruota anteriore tenda ad impennare. E quando si incontrano rocce o radici da superare, basta alzarsi un po’ dal manubrio per riuscire ad alleggerire quanto basta per superare l’ostacolo per poi tornare subito dopo in posizione con la ruota anteriore che segue fedelmente la traiettoria impostata.

E si, perché l’impennamento dell’anteriore è la prima causa di perdita di efficacia della pedalata: quando davanti galleggia noi perdiamo la direzionalità e dobbiamo avanzare ulteriormente con la testa e il busto, rischiando di perdere trazione al posteriore.

Con la Thok Gram le salite sembrano tutte più facili, si pedala avanzando leggermente con la testa e chiudendo un po’ i gomiti, ma mai con posture estreme. Il resto lo fa l’E-Bike.

E così molto passaggi ostici diventano molto più semplici, più fattibili.

 

Come va la Thok Gram in discesa?

La Gram presenta due comportamenti apparentemente contrastati: da un lato maneggevole e giocosa e dall’altro stabile e rigorosa.

In realtà è una caratteristica della casa: tutte le E-Bike Thok che abbiamo testato riescono a mixare bene queste due variabili ma sulla Gram le abbiamo rilevate ancora amplificate.

Quando si inizia a scendere ti trasmette da subito un’elevata sicurezza che ti porta a spingere forte, con la massima tranquillità.

È su un binario, la rigidità del telaio e l’efficacia delle sospensioni da 170 mm non la fanno muovere dalla sua linea, neanche aumentando la velocità nei trail più scassati.

E se trovi l’ostacolo improvviso o devi droppare un gradino, la facilità con cui si pompa e lo si supera in volo è disarmante.

Da quando te ne rendi conto inizi a farlo anche dove non sarebbe necessario, a guidare più sporco con le ruote che toccano sempre meno il terreno. Ma che quando lo toccano, fanno esattamente quello che ti aspetti da loro, seguendo la direzione impostata.

Dove il percorso si fa più lento e tecnico la Gram conferma la sua maneggevolezza.

I tornantini si riescono a chiudere con un facile nose press o con tecnica classica, meno scenografica e più trialistica.

Anche qui la maneggevolezza è più quella di una All Mountain che di una Enduro.

Sui ripidoni la posizione molto avanzata sul manubrio può mettere in soggezione, ma è solo un’impressione iniziale: se le diamo fiducia e non arretriamo, il grip della ruota anteriore ci permette di frenare bene e non rileviamo alcun accenno al ribaltamento, neanche in condizioni estreme grazie alla geometria del telaio e all’angolo di sterzo generoso.

A proposito di freni, la Thok Gram monta i nuovi Sram DB8 che sono i primi ad utilizzare olio minerale, sulla carta più longevo e semplice da manutenere.

Il loro comportamento è nella norma, anche nelle discese più lunghe non sono entrati in crisi. Non ci hanno entusiasmato ma sono un buon compromesso fra potenza e modulabilità.

 

In conclusione

La Thok Gram rende tutto più facile: in salita non è necessario avanzare troppo per evitare l’impennamento e mantenere la traiettoria impostata.

In discesa non dobbiamo arretrare per evitare rischi di ribaltamento, ma rischiando di perdere l’anteriore.

Insomma, la posizione in sella un po’ strana che si rileva la prima volta che si sale in sella scompare molto rapidamente e consente di trovarsi sempre nella posizione giusta quando si è in piedi sui pedali o si spinge su una salita.

Senza tutti quei movimenti in avanti e indietro che ha imparato a fare chi ha iniziato con la mountain bike tanti anni fa, quando le geometrie erano molto meno performanti.

La nuova generazione di bicilette va in questa direzione da tempo e ci sembra che la Thok Gram ne rappresenti in modo molto efficace questa evoluzione.

 

Per chi è adatta la Thok Gram?

Risposta semplice: per gli smanettoni, che amano anche le enduro senza motore perché ci “giocano” in discesa, che amano la velocità e i trail tecnici anche in salita.

Ma è proprio così? Noi pensiamo di no, almeno non solo. Perché abbiamo detto che la Gram ha due facce che possono soddisfare due tipologie anche molto differenti di riders.

La facilità con cui si guida e il confort che è in grado di offrire nel fuoristrada più semplice, strizzano l’occhio anche a un’utenza meno sportiva e magari più matura.

Le sospensioni Fox di buona qualità e con lunga escursione garantiscono un riding senza troppi sobbalzi.

E, quando si è su strada, c’è la possibilità di chiuderle per trasformare una Enduro in una Trail rigida, piacevole da pedalare sui percorsi meno accidentati.

Per chi è meno indicata?

Per chi ama fare tanti km e importanti dislivelli nella stessa giornata, per chi è alla ricerca di un’autonomia infinita.

La scelta di Thok di dotare la Gram con una batteria Shimano da 630 WH è legata a due motivazioni: l’affidabilità di un sistema chiuso Shimano con assistenza garantita in tutto il mondo ma anche la scelta di una batteria meno invasiva nella progettazione del telaio e con un peso più contenuto, per enfatizzare le doti dinamiche del mezzo.

Un obiettivo che a nostro parere è stato raggiunto.

 


 

Abbiamo registrato tanti video per mostrarvi e raccontarvi il nostro test ma un banale incidente informatico ci ha fatto perdere i filmati.

Per questa volta vi possiamo proporre solo il video di presentazione della Gram realizzato da Thok E-Bikes

 

Al prossimo E-Bike Test, senza dimenticare il calendario dei nostri Tour  e i corsi di guida.