Thok E-Bikes ci ha affidato in test la nuova TP4 R ma, per questa volta, è stato possibile provarla per una sola giornata.

L’abbiamo portata sui trail dove di solito testiamo le E-Bike, per facilitare il confronto e accelerare la valutazione, ma si tratta comunque di uno short test, di una prima sensazione che dovremo confermare quando la potremo provare più a lungo e su terreni differenti.

In fondo a questa recensione trovate il video delle prime sensazioni registrate in diretta durante il test.

IL PRIMO IMPATTO CON LA THOK TP4 R

La Thok TP4 R si presenta con una linea accattivante, come sempre curata dal centro stile Thok in collaborazione con D-Perf di Aldo Drudi. Ma sugli aspetti estetici lasciamo al lettore ogni valutazione!

È una All Mountain con telaio completamente in carbonio, progettato e costruito al 100% in Italia, con sospensioni da 160 mm per la forcella e 150 mm per l’ammortizzatore, entrambi Fox Float.
Salendo in sella si percepisce subito qualcosa di particolare: una posizione piuttosto avanzata, in funzione del manubrio ribassato, e abbastanza raccolta. Di primo acchito sembra piccola ma iniziando a pedalare questa sensazione scompare lasciando spazio a una posizione naturale che privilegia un riding dinamico.

Il peso è nella norma, non è fra i più contenuti e varia in base alla batteria montata, che può essere da 400, 600 o 800 wh a cui è possibile abbinare un extender da 250 wh. Tutti elementi originali Bosch, che garantiscono completa compatibilità con il nuovo motore CX Performance di 5a generazione.

TEST DELLA TP4: PRONTI, VIA!

Accendiamo il motore dal display Purion 200 collocato a sinistra del manubrio e iniziamo a pedalare senza selezionare l’assistenza: vogliamo testare con le nostre gambe le affermazioni di Bosch che su questa versione ha ulteriormente ridotto gli attriti e i trascinamenti del motore quando è spento. In effetti la pedalata è piacevole, fluida e agevole finche si rimane in pianura. In salita il peso dell’e-bike inizia a farsi sentire e ci consiglia l’utilizzo dell’Eco, che rispetto alla generazione precedente spinge un po’ di più. L’abbiamo portata anche oltre i 25 km/h, che siamo riusciti a superare senza l’aiuto del motore: tutto ok, quindi.

Non siamo in sella a una e-bike “light” ma il peso è ben distribuito: la sensazione è di una bici maneggevole e reattiva, che si presta a una guida dinamica e divertente. Solo l’avantreno ci da l’impressione di essere un po’ “pesante” ma questo aspetto lo verificheremo meglio sui trail.

IN SALITA CON LA TP4 R.

Quando iniziamo ad arrampicare sui sentieri più ripidi, abbiamo la conferma della bontà della posizione in sella: il busto avanzato e spostato in basso, unito alle geometrie del telaio con canotto sella verticale (79°), ci fanno pedalare nella posizione giusta per spingere bene con le gambe senza tirare il manubrio verso di sé, innescando fastidiose perdite di aderenza all’anteriore.

La ruota anteriore è granitica, non perde direzionalità neanche quando viene sollecitata per superare dei gradini o delle radici. Ne consegue una linea sempre ottimale che ci permette di affrontare, senza sbavature, anche i tratti più ripidi e accidentati.

La trazione.

E la trazione? Con i Bosch delle precedenti generazioni, in simili circostanze, avevamo riscontrato qualche difficoltà nell’erogazione della potenza. Con il Gen 5 abbiamo rilevato un comportamento più fluido e controllato ma senza perdere lo slancio e la potenza tipica del Bosch. Siamo saliti in Tour+ anche sulle salite più insidiose, con una naturalezza che non ci saremmo aspettati. Questo è sicuramente merito dei nuovi sensori di inclinazione che regolano l’erogazione dei nm di coppia a seconda della pendenza del terreno, evitando troppa potenza quando potrebbe mettere in difficoltà. L’anima del Bosch è comunque confermata, soprattutto sui livelli successivi (E-Mtb e Turbo), dove la cattiveria del motore si sente ancora tutta: se preferite una guida più enduristica anche in salita, non rimarrete delusi.

Il telaio.

Ma non possiamo dimenticare il contributo del telaio, rigido quando basta per dare sempre una sensazione di sicurezza e con le quote ciclistiche ottimali per trasmettere il giusto peso sulle ruote senza dover assumere posizioni del busto estreme.

Gli pneumatici.

È doveroso segnalare anche l’ottimo lavoro svolto dai nuovi pneumatici radiali Schwalbe Albert Gravity che ci hanno sempre offerto un grip ottimale in tutte le condizioni. A questo riguardo segnaliamo che abbiamo girato con pressioni di alcuni decimi superiori rispetto a quelle abituali ottenendo un buon mix fra scorrevolezza e grip. Ci ripromettiamo, comunque, di verificare meglio la scorrevolezza perché ci è sembrata ancora un po’ penalizzata rispetto alle coperture non radiali.

 

IN DISCESA CON LA NUOVA THOK.

Una All Mountain deve dare il meglio di sé in tutte le condizioni, ed è proprio in discesa che la nuova Thok TP4 R conferma le sue doti dinamiche permettendo di percorrere i sentieri a velocità enduristiche, con divertimento e senza sorprese. È sempre stabile, sicura e prevedibile, l’avantreno è ancora una volta una garanzia di direzionalità, anche quando si passa su foglie e pietre umide.

Telaio rigido e strutturato.

Abbiamo scritto che non è leggerissima: in queste condizioni comprendiamo meglio il perché di un telaio strutturato, che non flette e permette di percepire tutto quello che succede sotto le ruote, filtrando le asperità anche dei trail più scassati percorsi a velocità sostenute.

Con lei ci si trova sempre in un’area di confort perché trasmette una sicurezza che permette di andare oltre quello che avremmo immaginato. Se ti senti sicuro, molli di più i freni!
Anche se ama soprattutto la velocità, non delude quando la discesa diventa più tecnica e lenta. In questi frangenti è sempre rassicurante e maneggevole anche se richiede una guida un po’ più “impegnata” soprattutto quando vogliamo sollevare la ruota anteriore o posteriore per superare ostacoli o tornantini stretti.

I freni.

La frenata è affidata ai Magura MT5 con dischi da 203 mm: un buon mix fra potenza frenante e modulabilità, sia ad alte velocità sia quando li dobbiamo solo pelare per delle frenate di precisione: promossi!

MANEGGEVOLEZZA DELLA THOK TP4 R.

Abbiamo percorso diversi single track sali & scendi che zigzagano fra gli alberi di una fitta boscaglia, E non mancavano diversi ostacoli naturali, gradini, rocce e radici. L’obiettivo era quello di capire quanto fosse agile e maneggevole la TP4 R, anche per la presenza di 2 ruote da 29” in alternativa al formato mullet previsto per tutta la gamma delle E-Mtb Thok.

Le ruote da 29″.

La deriva del 29” al posteriore un po’ si sente ma non è mai limitante rispetto alla possibilità di girare nello stretto e fare manovre a bassa velocità. E in velocità fornisce una marcia in più in termini di stabilità. Diciamo che non ci ha fatto rimpiangere la conformazione mullet.
La Thok TP4 R, peraltro, è dotata di un flip chip che permette di sostituire la ruota posteriore con una da 27,5” senza modificare le quote ciclistiche: sarebbe una prova interessante da fare, la prossima volta.

Nel misto stretto.

Solo quando si trialeggia fra due alberi stretti e si deve affrontare un gradino in curva, il peso dell’anteriore si fa sentire maggiormente: dobbiamo metterci un po’ più forza fisica per fare i trick che ci portano fuori da queste situazioni. Anche giocare con il posteriore risulta un po’ impegnativo, dobbiamo aiutarci con il precarico e il rimbalzo delle sospensioni.

Ma queste situazioni border line, dove la valutazione diventa molto soggettiva in relazione allo stile di guida individuale. E non è sicuramente l’habitat in cui andiamo a girare normalmente.

IN CONCLUSIONE, COSA NE PENSIAMO DELLA THOK TP4 R.

La Thok TP4 R è una E-Mtb concreta e sincera, con un comportamento solido e prevedibile. Spesso ci porta a superare le nostre aspettative, sia in salita sia in discesa, aiutandoci ad alzare l’asticella per superare i nostri limiti.

Ma non lo fa portandoci allo sbaraglio, perché le sue reazioni sono sempre prevedibili e rassicuranti.
Solo per chi ama la guida sporca, un po’ ignorante, può risultare un più impegnativa da portare al limite, per l’anteriore ben piantato a terra e per la sua attitudine a “correre e copiare” piuttosto che a “sgommare e saltellare”.

Come è montata.

Per la componentistica come sempre rimandiamo alla scheda tecnica sul sito del produttore (https://www.thokbikes.com/prodotto/tp4-r/). Ci sembra un montaggio in linea con lo spirito e la fascia di prezzo dell’E-Bike (prezzo di lancio 6,990€) e che si è dimostrato efficace nel suo funzionamento.

Abbiamo solo qualche riserva sul display del motore, che risulta un po’ esposto agli urti, e con i numerosi tasti molto ravvicinati fra loro: nei passaggi più complicati ci è successo di non trovare subito il comando giusto, compreso il reggisella che è sempre in quella zona. Per il resto il display Purion 200 è molto luminoso, con colori brillanti ed è sempre ben leggibile.

Ecco il video con le sensazioni registrate in diretta durante il nostro breve test: anche su queste valutazioni ci ripromettiamo di ritornare in occasione di una prova più approfondita: buona visione!

 

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