Husqvarna Mountain Cross 4 (MC4)

Ci avete fatto caso, quando esce una nuova linea di biciclette o di E-Bike, le testate specializzate provano sempre le top di gamma, come se al mercato interessassero solo quelle.

Ma noi sappiamo bene che non è così, che per ogni E-MTB da 8.000 e passa Euro se ne vendono parecchie che costano quasi la metà. Allora come ce lo spieghiamo? Siamo certi che un E-Bike Test condotto su un Top di Gamma sia attendibile per raccontare le prestazioni della analoga Entry Level?

Noi crediamo di no, se la geometria è la stessa (ma non lo è sempre) sono sicuramente differenti le sospensioni e la componentistica: tutti elementi che caratterizzano nettamente il comportamento dinamico di una Mountain Bike, con o senza motore elettrico.

La nostra scelta è dunque quella di orientarci verso modelli che faranno i maggiori numeri di vendita e questa volta abbiamo scelto il segmento All Mountain di Husqvarna, quello che loro chiamano Mountain Cross: 150 mm di escursione per ottenere un equilibrio fra il piacere di arrampicare e il divertimento in discesa.

L’ E-Bike oggetto della nostra prova è la MC4, la Entry Level della linea Mountain Cross. Come sempre il nostro Test si basa sulle impressioni di guida e non ci soffermiamo sulle caratteristiche di questo modello che trovate ben rappresentate sul sito della casa madre e su diverse riviste del settore. Ci limitiamo ad evidenziare un aspetto: il prezzo di acquisto che sfiora i 4.200 Euro, per comprendere subito che si tratta di una Entry Level un po’ particolare, con un costo che per altri marchi rappresenterebbe un prodotto intermedio e che conferma la scelta di Husqvarna di dotare i suoi mezzi di componentistica di livello per puntare verso i segmenti medio alti di mercato.

Non ci occuperemo neanche della linea, un aspetto troppo personale per poterlo rendere oggettivo, e quindi saltiamo subito in sella e mettiamola alla prova!

Facciamo il sag alle sospensioni Suntour da 150 mm di escursione e rileviamo che la scorrevolezza non è da primato: l’E-Bike in prova, che fa parte della flotta a noleggio di GranBike (concessionario Husqvarna Bicycle di Torino) ha pochissimi km e quindi soprattutto la forca deve ancora essere rodata.

La posizione in sella è quella che ci si aspetta, naturale e facilmente adattabile ai diversi stili di guida. Fin dai primi metri infonde sicurezza e trasmette messaggi chiari su cosa sta facendo e dove sta andando: tutto è prevedibile ma deve anche essere previsto, perché la manovra dell’ultimo secondo non fa parte del suo miglior repertorio. Tu la conduci con una guida rotonda e lei ti asseconda senza sorprese.

Come da nostra tradizione ci avviamo a motore spento, per verificare la scorrevolezza della bici e l’eventuale trascinamento del motore. Tutto bene, le ruote da 2,35 di larghezza scorrono bene anche se ci saremmo aspettati qualcosa di più, la tassellatura pronunciata delle Schwalbe Nobby Nic si fa sentire soprattutto su asfalto. Il motore è in perfetto stile Shimano, esente da trascinamenti e molto naturale nell’on-off quando lo accendiamo per testarlo anche oltre i 25 km/h.

Inizia la salita, il motore Shimano E7000 fa bene il suo lavoro, è naturale e vigoroso: lo abbiamo provato e messo a confronto con l’E8000 nella nostra recente recensione che trovi su questa pagina e a cui ti rimandiamo per approfondimenti.

La posizione in sella si presta a dominare le salite anche più impervie senza dover necessariamente spostare il peso sull’avantreno o chiudersi a uovo per contrastare la ruota davanti che tende a sollevarsi: niente di tutto ciò, mantenendo una posizione in sella naturale e solo leggermente avanzata riusciamo a salire pendenze anche molto ripide ed accidentate, mantenendo comunque sempre un’ottima direzionalità dell’anteriore e con la ruota aderente al terreno. Ottima anche la trazione, complice la dolcezza di erogazione dell’E7000 che consente di utilizzare tutti i livelli di assistenza senza il rischio di mettersi la bici in testa! Quando si incontrano ostacoli, radici o gradini è sufficiente dare un colpo più deciso sul pedale e contemporaneamente ridurre il peso sul manubrio per alleggerire la ruota anteriore e trovarsi già oltre l’ostacolo, con un controllo dell’impennata molto semplice e naturale.

C’è un unico “ma” che riguarda la trasmissione. Il cambio Shimano Deore non è un missile nelle cambiate ma si comporta comunque egregiamente, meno la cassetta che arriva fino al 42: abbinata alla corona da 34 denti determinano un rapporto troppo lungo per gli amanti delle salite ripide. “Poco male” si potrebbe dire “tanto c’è il motore”: vero, con un livello di assistenza in più ci si mette una toppa ma in realtà la cadenza di pedalata non è comunque quella ideale, a meno di salire a cannone, e il consumo della batteria ne risente abbastanza. Malgrado ciò la MC4 si dimostra un’ottima arrampicatrice, anche su percorsi tecnici e trialere riservate agli E-Biker più esigenti.

Conquistata la cima ci prepariamo per la discesa. Controlliamo le regolazioni delle sospensioni ed apriamo il controllo del mono, un’ultima verifica alla pressione degli pneumatici (nel nostro caso latticizzati) e siamo pronti ad affrontare una discesa che alterna tratti tecnici con altri più veloci e flow. Come per la salita, la stabilità della E-Bike non richiede grandi movimenti del corpo neanche in discesa, è sufficiente arretrare un po’ fuori dalla sella per affrontare discese anche molto ripide con il giusto carico sull’anteriore e senza galleggiamenti del posteriore. Lo stesso quando si incontrano gradini da scendere, con un minimo di invito e la velocità giusta la bici passa oltre senza impuntarsi.

Quando e il terreno si fa più scorrevole e la velocità aumenta molto, fra ondulazioni e curve paraboliche, la MC4 inizia a soffrire un po’ di più, si perde parte del controllo totale di cosa stia facendo l’anteriore e quindi la sua traiettoria diventa un po’ meno efficace, leggermente più sporca. Questo può essere In parte a causa delle sospensioni nuove che non riescono a lavorare come dovrebbero. A conferma di questa valutazione aggiungiamo che il comportamento dei freni a disco Tektro è modulare ed efficace a basse velocità e diventa meno performante man mano che sale il ritmo, fino ad essere insufficiente come potenza frenante quando si va a cercare il limite di velocità in discesa. Questa è un’indicazione utile per capire la destinazione d’uso di questa All Mountain, più adatta per gli scalatori che vogliono anche divertirsi in discesa piuttosto che per gli aspiranti downhiller che sopportano la salita solo perché poi c’è una discesa da fare a fuoco! Per loro Husqvarna ha dedicato la linea Hard Cross, con escursioni da 180 mm e quote ciclistiche più orientate in tal senso: proveremo anche questo modello alla ricerca di conferme in questo senso.

Un’altra voce importante per gli E-Biker sono i consumi: noi l’abbiamo provata a potenza piena, in modalità Dynamic, ma ci sono altre due modalità per contenere i consumi ed allungare l’autonomia (Explorer e Custom). Anche qui vi invitiamo ad approfondire leggendo la prova sul motore ma vi possiamo anticipare che i consumi sono allineati a quelli dell’E8000 e quindi forse non fra i più contenuti in assoluto ma facilmente migliorabili adottando uno stile di pedalata brioso e leggero: in questo modo la batteria da 500 Wh non da nessun problema di autonomia.

In conclusione, cosa ci è piaciuto:

  • La naturalezza di guida derivante da un telaio equilibrato e da un motore dolce ma potente
  • La semplicità con cui si conquistano le salite più tecniche
  • La sicurezza che trasmette in discesa, meglio se affrontata a velocità consona per una All Mountain
  • Un buon compromesso fra maneggevolezza e stabilità che la rendono un ottimo mezzo, consigliabile per una vasta platea di E-Bikers

Cosa non ci è piaciuto:

  • Principalmente i freni, i Tektro non solo all’altezza del resto della E-Bike. Il concessionario di Torino, GranBike, ha migliorato un po’ il loro rendimento cambiando la mescola delle pastiglie ma così ad alta velocità arrivano appena alla sufficienza.
  • I rapporti del cambio, troppo lunghi per le salite ripide: si fa fatica a tenere la cadenza giusta e si consuma più batteria. Purtroppo è un difetto comune alle E-Bike di fascia media a causa del cambio più economico che limita la scelta dei pignoni. Ma anche questo aspetto è migliorabile, parlando con il concessionario alla ricerca di una soluzione su misura.

Guarda il video della prova:

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