Husqvarna Hard Cross 8 (HC8)

Al primo sguardo è imponente, mette quasi in soggezione, sembra una moto di piccola cilindrata. Anche i colori chiari e vivaci aiutano ad alimentare questa percezione. Salito in sella il peso della bici fra le mani si sente, non è un fuscello, ma allo stesso tempo la posizione è rassicurante e dà la sensazione di avere tutto sotto controllo. Appena ci si mette in movimento il peso si percepisce molto di meno e la scorrevolezza prende il sopravvento.

Da questo primo paragrafo è chiaro che la Husqvarna HC8 non è una E-Bike per tutti, con i suoi 180 mm di escursione delle sospensioni e le ruote Semi Plus da 27,5” è decisamente orientata verso discipline più enduristiche e gravity piuttosto che trail e all mountain. Il fatto che sia “massiccia” è una caratteristica che ci tornerà sicuramente utile quando sfrecceremo in discesa su single track scassati alla ricerca della massima velocità in sicurezza.

Le nostre sensazioni a motore spento

Come da nostra tradizione non descriviamo nel dettaglio com’è fatta la bici ma vi raccontiamo come va, cercando di rendere più oggettive possibile le nostre valutazioni. E come sempre partiamo a motore spento per valutare i pesi, la scorrevolezza, l’eventuale trascinamento del motore. Come abbiamo detto, il primo approccio è con un mezzo importante per dimensioni e pesi. La manovra in spazi ristretti richiede un po’ di impegno, se dobbiamo fare inversione di marcia su un sentiero è meglio alzare l’anteriore e girarla facendo perno sulla ruota posteriore piuttosto che tentare la manovra tradizionale. Ok, in sella e iniziamo a pedalare: come sempre il motore Shimano E8000 non ha trascinamenti quando è spento e quindi la pedalata è libera e fluida, solo un po’ affaticata in partenza finché le ruote non iniziano a muoversi. Ma da lì in poi la situazione cambia diametralmente perché la scorrevolezza delle ottime ruote Dt Swiss 1700 annullano buona parte del peso e si procede con la massima naturalezza e un minimo di sforzo malgrado le gomme Schwalbe Eddy Current non giochino del tutto in nostro favore. Ovviamente appena la strada inizia a salire, il peso complessivo della emtb e la sua geometria votata alla discesa iniziano a farsi sentire e ci conviene accendere il motore. Se vogliamo continuare a faticare un po’ possiamo aumentare la velocità fino alla ricerca dei 25 km/h che determinano lo stacco dell’assistenza: attorno a questa velocità si pedala molto bene perché Shimano ha un attacco e stacco dell’assistenza molto dolce e non invasivo.

Come si va in salita con 180 mm di escursione?

 La salita con le Mountain Bike a pedalata assistita è facile per definizione! Questo almeno è quello che pensano quelli che ci urlano dietro “Così è facile!!!”. In realtà ogni Mtb ha geometria e sospensioni pensate per un utilizzo specifico, il motore aiuta ma la postura in sella è altrettanto importante. Per questo l’Husky Hard Cross è una sorvegliata speciale, perché con la sua lunga escursione delle sospensioni potrebbe essere più avvantaggiata in discesa. Per essere certi della nostra valutazione l’abbiamo portata su salite impossibili, quelle da Boost, e su percorsi tecnici in salita con frequenti gradoni e radici: il suo comportamento è stato prevedibile e controllabile, con l’anteriore che ha sempre garantito una buona direzionalità e non ha mai galleggiato in modo fastidioso. Nei punti più ripidi è bastato avanzare sulla punta della sella, testa in avanti e gomiti bassi per salire in sicurezza. Nei tratti più accidentati anche la pedalata in piedi ha fornito buone sensazioni, molto simili a quelle ottenibili con una All Mountain ma con più movimento delle sospensioni, che si possono boccare davanti ma dietro lavorano comunque. E d’altronde nel brutto, anche in salita, la sospensione è di grande aiuto per superare le asperità.

La discesa tecnica con la Husqvarna HC 8

Conquistata la vetta arriva il piatto forte per questa emtb da enduro. Iniziamo la discesa con un single track stretto, molto tecnico, frequenti gradoni e pietre smosse, dove non si può prendere troppa velocità. In questa situazione i 180 mm delle Fox non riescono a lavorare al 100% perché sono settate per velocità maggiori: si potrebbe modificare il setting ma poi saremmo penalizzati nel veloce. Malgrado ciò la discesa infonde sicurezza, l’Husky Hard Cross 8 non accenna mai ad alleggerire il posteriore e quindi riusciamo a scendere pendii anche importanti senza dover arretrare troppo in fuori sella. La precisione di guida nello stretto e fra le pietre smosse a bassa velocità non è il massimo, forse con una All Mountain riusciremmo a svicolare con più agilità, con questa dobbiamo effettuare manovre più lente e controllate, se possibile con maggiore anticipo. Ma se guardiamo un po’ più avanti e lasciamo un pelo di più i freni, la discesa diventa più facile e naturale. Insomma, cosa possiamo pretendere, è una Ebike da enduro, non da trial!

La velocità in discesa, la sua dimensione ottimale

Enduro è sinonimo di velocità e un’escursione delle sospensioni così generosa ci riporta alle prime biciclette da bike park, quelle da freeride, che hanno aperto la strada alle più dotate downhill. Quindi parliamo di un mezzo che ha tutte le carte in regola per regalare emozioni forti in discesa a chi ama la velocità. Ed è quello che avviene, man mano che aumenta il ritmo la HC8 riesce ad alzare il suo livello di performance, con una sensazione di stabilità e controllo di riferimento. Anche in questo caso l’agilità non è il suo punto forte, le manovre sono da prevedere con un po’ di anticipo oppure devono essere effettuate un po’ di forza, ma alle alte velocità questo è comunque normale che avvenga. Se fosse più “scattante” si andrebbe a compromettere la stabilità: si sa che la coperta è corta, tutto insieme non si riesce ad avere. Le sospensioni Fox lavorano molto bene e assorbono tutte le asperità del terreno senza mai scomporsi. Ottimo lavoro anche delle gomme Schwalbe Eddy Current, coperture specifiche per E-Bike che forniscono un ottimo feeling su tutti i terreni. Come tutte le concorrenti lavorano bene soprattutto a pressioni non elevate e in queste condizioni la spalla risulta rigida il giusto per scongiurare eventuali stallonamenti.

In conclusione: i più e i meno della Husqvarna HC8

La HC8 è una Emtb da enduro molto dotata, la concorrenza si ferma spesso a 160 mm di escursione. Questo aspetto influisce sui suoi punti forti:

  • Guida stabile e direzionale a tutte le velocità
  • Sicurezza grazie al comportamento delle sospensioni, degli ottimi freni Shimano a 4 pistoncini e delle ruote ottimamente gommate
  • Polivalenza nell’utilizzo, con un telaio che si fa apprezzare anche in salita e il cambio XT a 12 rapporti che, con i suoi 51 denti, ci aiuta a mantenere la cadenza giusta nelle rampe più ripide
  • Emozionante fin da quando si sale sopra la prima volta

Cosa ci è piaciuto di meno?

  • Il peso e le dimensioni che ci fanno pensare ad un ibrido fra il mondo delle biciclette e quello delle moto
  • La maneggevolezza non di riferimento per una Enduro
  • L’autonomia della potente batteria da 625 wh che non ci ha mai fatto gridare al miracolo per i consumi, se confrontata con e-bike motorizzate con Shimano e batteria da 500 wh.

A chi la consigliamo? Sicuramente a chi ama la pedalata assistita per salire con mezzi oversize e divertirsi in discesa. Se utilizzata con troppa “prudenza” non dà il meglio di sé: per un utilizzo turistico forse è meglio orientarsi sulle cugine Mountain Cross che, con i loro 150 mm di escursione, offrono una maggiore polivalenza. Con la HC8 il confort è sempre di ottimo livello e questo potrebbe incentivare anche un utente meno racing ma alla ricerca di una “poltrona” su tutti i fondi. Insomma, non è una emtb per tutti ma per molti, compatibilmente con un budget di spesa che sfiora i 6.000 euro per questo model year e 6.500 Euro per il modello 2021 con il nuovo Shimano EP8 (qui la recensione del nuovo motore)

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