La bolla del mercato delle ebike, e più in generale delle biciclette, sta iniziando a sgonfiarsi. O è già sgonfia?
Chi può dirlo, di sicuro c’è che il periodo del Covid ha dato un impulso e un’accelerazione al mercato delle due ruote a pedali impensabile fino a qualche tempo prima.
Lo hanno vissuto anche i produttori che non sono stati in grado di rispondere all’aumento esponenziale della richiesta di biciclette, ma anche dei pezzi di ricambio.
Così il mercato è andato in tilt, alimentato anche dai tanti bonus che il governo di allora ha sfornato con una frequenza disorientante. Che hanno confuso anche i ministeri che dovevano definire le modalità di pagamento, tant’è che ad oggi alcuni acquirenti sono ancora in attesa di sapere come poterli incassare!
Il mercato delle biciclette si assesta
Ma torniamo alla bolla: dopo tanto fermento il mercato si sta riportando su posizioni di equilibrio fra la domanda (gonfiata) e l’offerta.
Ci hanno provato tutti, i produttori già presenti sul mercato, quelli che si sono buttati perché il piatto era ricco e quelli che hanno marchiato prodotti di altri pur di entrare in questo business molto promettente.
Nel frattempo la pandemia è (quasi) alle spalle e con questa l’illusione che il periodo illuminato di buoni propositi “green” potesse durare. Quasi tutti sono riornati alle loro scatolette a quattro ruote e hanno ripreso le abitudini del passato, come se non fosse accaduto quasi nulla.
Cosa ci aspetta in futuro
E le biciclette? Beh, chi le aveva comprate per il bonus le ha prontamente rimesse sul mercato per monetizzare il beneficio.
Chi le aveva acquistate in modo più convinto sta cercando di capire se e quando usarle, se fanno per loro.
Ma, soprattutto, se davvero possano essere un mezzo di trasporto alternativo a quelli a motore endotermico.
Chi aveva approfittato del periodo di euforia per cambiare la propria bici, la utilizzava prima e la continua a usare adesso, con le stesse modalità. Forse qualche volta in più, almeno sembra.
E i produttori? I negozianti?
Per loro non sembra arrivare un periodo facilissimo: da un lato l’inflazione e il ridotto potere d’acquisto delle famiglie, dall’altra un magazzino che si sta riempiendo con quello che era stato pianificato e ordinato un anno fa (e talvolta anche prima) ma che non corrisponde più alla richiesta del mercato attuale.
Cosa fare? Ecco che il prezzo pieno “non ti posso togliere nemmeno un euro” diventa più flessibile e gli sconti si riaffacciano nei negozi e online.
Alcuni noti e blasonati produttori oltre oceano immettono sul mercato un numero talmente spropositato di bici ed E-Bike che il loro prezzo deve essere pesantemente scontato per poter incontrare l’interesse dei possibili acquirenti.
Peccato, perché un 30% di sconto non fa altro che penalizzare chi ha comprato a prezzo pieno pochi mesi fa. E penalizzerà anche chi l’acquisto lo fa adesso, nel momento in cui la rimetterà sul mercato come “usato seminuovo”.
Una frenata non solo per le biciclette ma anche per i servizi turistici collegati.
La cosiddetta “bolla” quindi si sta già sgonfiando. E non riguarda solo biciclette con o senza pedalata assistita.
Questo mercato luccicante ed effervescente ha attratto anche tanti operatori alla ricerca di nuove fonti di guadagno, che sembravano semplici e scontate.
Pensando solo al nostro mercato, quello degli E-Bike Tour, una nota scuola lombarda ha sfornato centinaia di guide di mountain bike in tutto il nord Italia e oltre.
Questo esercito di neo accompagnatori ha iniziato a proporre ogni tipo di attività per le due ruote a pedali: sui Social ci sono decine di proposte che spesso di accavallano e che possono creare un po’ di confusione.
Siamo sicuri che ci siano così tanti E-Bikers disposti a farsi accompagnare spendendo cifre non sempre popolari? Secondo noi la risposta non è scontata, e per questo il nostro calendario ha diradato un po’ gli appuntamenti rispetto agli anni scorsi. Concentrandosi soprattutto su quelli più “cult”.
Ci sbagliamo? Aggiungeremo delle date!
Comunque sia, buone pedalate a tutti.